Storia delle famiglie nobili: i Cantelmo
Questa famiglia ebbe origine da Everardo, ultimo figlio di Duncano re di Scozia,
dal quale uscì la famiglia reale degli Stuard. Questa discendenza dei
Cantelmo, che presero il loro nome italiano dal feudo Cantelmo, fu riconosciuta
da Carlo II re d'Inghilterra con un atto del 1683, e da Carlo II re di Spagna
con un atto del 1688. In Abruzzo i Cantelmo vennero con Giacomo nel 1284, che
fu nominato dal re Carlo II d'Angiò Giustiziere di Abruzzo Citra. Dopo
di allora ebbero molti feudi in Abruzzoe Molise tra cui Acciano, Acquaviva delle
Croci, Alfedena, Arpino, Bomba, Cagnano, Campo di Giove, Casalbordino, Forcapalena,
Montorio Pacentro, Pentima, Prezza, Rivisondoli, Rocchetta, Vittorito, ed anche
dei feudi in Francia, come Trilly, Luc, Lunel.
La famiglia Cantelmo fu sempre rinomata per il grande coraggio e valore militare
dei suoi membri. Grandi nomi furono Giacomo Cantelmo, Giustiziere di abruzzo
Citra nel 1284; Restaino Cantelmo, Gran Capitano del Regno nel 1301; Simone
Cantelmo, Giustiziere of Terra di Lavoro e Molise nel 1320; Antonio Cantelmo
che nella Guerra dell'Aquila si schierò a fianco di Fortebraccio da Montone;
Andrea, capitano in Fiandre e Catalogna nel 1645; Giuseppe, primo Duca di Popoli,
che si schierò con Carlo V e con lui respinse i Francesi dall'Italia
meridionale. Il suo coraggio in battaglia gli guadagnò grandi riconoscimenti.
Rifiutò di seguire lo zio, il Papa Paolo IV, per restare fedele al suo
re.
Nel 1607 la famiglia Cantelmo fu ricevuta nell'Ordine dei Cavalieri
di Malta.
I Cantelmo si estinsero in Giuseppe Principe di Pettorano e Duca di Popoli che morì nel 1749. Giuseppe ebbe due figlie: la prima entrò a far parte della famiglia Tocco, Principi di Acaia e Montemiletto; per questa ragione i Tocco aggiunsero al proprio cognome quello di Cantelmo Stuard. La seconda entrò a far parte della famiglia Carafa, Principi di Roccella, i cui secondogeniti aggiunsero il cognome Cantelmo Stuard al proprio.
Monumenti dei Cantelmo sorgono a Napoli nelle chiese
di Santa Maria Maggiore, Sant'Agostino e Piedigrotta; a Mantova nella chiesa
La Cantelma; a Pettorano nella chiesa del Gesù; a Popoli nelle chiese
di San Francesco e di Santa Maria del Carmine. Sempre in Popoli Palazzo Cantelmo
, il Castello
e la Taverna Ducale, costruita verso la metà del Trecento da Giovanni
Cantelmo.
La prodezza militare della famiglia fu anche immortalata da Ludovico
Ariosto nel 36° Canto dell'Orlando Furioso:
"Salvossi il Ferruffin, restò il Cantelmo.
"Che cor, duca di Sora, che consiglio
"fu allora il tuo, che trar vedesti l'elmo
"fra mille spade al generoso figlio,
"e menar preso a nave, e sopra un schelmo
"troncargli il capo? Ben mi maraviglio
"che darti morte lo spettacol solo
"non poté, quanto il ferro a tuo figliuolo.
FONTE :
JOURNAL OF THE ABRUZZO WORLD CLUB
Year II No. 7 maggio 2001
http://www.abruzzoheritage.com/magazine/2001_05/0105_b_it.htm